I CAPITALISTI costituiscono una classe sociale in base alla loro comune collocazione all'interno della società e alla comunanza di interessi che da questa collocazione consegue.
La proprietà non viene però esercitata dai capitalisti nel loro insieme; i mezzi di produzione sono frammentati e sono a disposizione dei singoli capitalisti.
Ogni industria del sistema economico è infatti composta da numerose unità produttive possedute dai singoli capitalisti.
Essi,indipendentemente l'uno dall'altro,prendono le decisioni riguardanti l'organizzazione della produzione,riguardanti cioè sia la combinazione dei mezzi di produzione e di lavoro da impiegare sia la quantità di prodotto da produrre.
Il tessuto connettivo che pone i singoli capitalisti in relazione tra loro è il MERCATO..."(p.19)
Il mercato è il luogo (fisico o ideale) dove si "riuniscono" la totalità degli offerenti o richiedenti un determinato bene o servizio e,sulla base della competizione che vi è tra gli stessi,ne viene determinato il valore di scambio,volgarmente chiamato "prezzo".
Per tale ragione il CAPITALISMO viene anche definito come una forma di ECONOMIA DI MERCATO,dato il ruolo centrale che il mercato svolge al suo interno.
"Distorcere" in qualche modo il funzionamento dei mercati è considerata una "colpa" molto grave sotto molteplici punti di vista:sia per il danno che viene arrecato ad alcuni "partecipanti" al mercato,che per il danno che ne può derivare alla collettività nel suo complesso.
Per tali ragioni nelle nazioni cosiddette "capitalistiche" (cioè ad "economia di mercato") vi sono delle precise regole che disciplinano il funzionamento del mercato in tutti i settori produttivi.
