"Chi nulla conosce e niuno ascoltando apprenda alcunché è un uomo da nulla"
(Aristotele da: Esiodo "Etica nicomachea")

Il sistema politico e istituzionale:schemi esplicativi

Partiti,sindacati (dei lavoratori o datoriali),stampa,singole imprese (che abbiano un certo peso nel quadro dell'economia nazionale),Chiesa,organizzazioni rappresentative degli interessi (delle professioni,dei consumatori,dei risparmiatori,culturali,sportive,etc.) sono i principali "attori" di un sistema politico.
Essi,in un quadro generale liberal-democratico,che riconosce,cioè,alcuni fondamentali diritti di libertà (di riunione e associazione,di stampa,di pensiero etc.),determinano,in libera concorrenza fra loro,le decisioni fondamentali del potere politico,le quali si "concretizzano sotto forma di vari outputs (leggi,regolamenti,atti d'indirizzo,etc).
I politologi,prendendo a prestito un termine usato in campo economico,parlano di STAKEHOLDERS SOCIETY,dove gli stakeholders sono i portatori di un interesse specifico ad un determinato tipo di politica.
Mi sembra persino superfluo ricordare che,in una democrazia,la "sanzione" principale,a favore di una certa politica,è data dal voto elettorale.

Frequentemente è impossibile dire quale sarà l'esito finale,sotto forma di output-politico,di questa concorrenza d'interessi,nel caso di uno specifico problema collettivo,dato l'infinito numero di soggetti che vi possono essere coinvolti,ognuno con il suo peso sotto forma di consenso o di qualche altro fattore d'influenza.
A livello generale si può dire che vi può essere un consenso unanime (o quasi) circa il quadro generale all'interno del quale concorrere a determinare le decisioni politiche.
Così,ad es.,in Italia,a livello nazionale,si può riscontrare un consenso diffuso circa un quadro liberal-democratico,per ciò che riguarda le regole della competizione politica.
Ciò implica la garanzia di alcune "condizioni di base":la tutela delle libertà e dei diritti fondamentali,il pluralismo dell'informazione,una certa articolazione dei poteri dello stato (con una magistratura indipendente),norme che stabiliscano un equilibrio tra potere politico ed economico (vedi le varie autorità indipendenti,così chiamate,appunto,perchè sottratte all'influenza della politica),etc.
Come dicevo,queste sono "condizioni di base",senza le quali non vi può essere libera competizione all'interno del sistema politico.

Si riproduce,qui sotto,uno schema iper-semplificato dei "meccanismi di trasmissione" dall'AMBIENTE GENERALE alle POLITICHE attuate dall'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA.
L'"interazione sociale" tra gli attori,nell'ambiente generale, "produce" una "sintesi di consenso",che,in una democrazia,viene recepita dagli ORGANI DI GOVERNO e trasmessa (per mezzo degli strumenti a loro disposizione) alla pubblica amministrazione affinché sia concretamente posta in essere attraverso determinate politiche pubbliche.
Giova,di conseguenza,chiedersi:
quali richieste,preferenze,domande rivolgono i vari attori sociali (sindacati,imprese,associazioni,etc.) agli organi di governo?
E come vengono accolte e tradotte in termini di politiche?
Qual'è,in altri termini,l'efficienza e l'efficacia del sistema politico nel tradurre in atto il consenso manifestatosi nell'ambiente generale?